martedì 5 gennaio 2016

Giovanna d'Arco in scena a Roma

Miriam Spera
A Roma, nell’antica cripta della Chiesa del Gesù, nel cuore della spiritualità dei Gesuiti tra le spoglie del Cardinale Alessandro Farnese, mercoledì 6 gennaio 2016 alle ore 21,30 va in scena uno spettacolo teatrale con un monologo di Miriam Spera sulla vita di Giovanna d’Arco per celebrare i 604 anni dalla sua nascita.
Ci sono tutti gli ingredienti della narrazione medioevale: le visioni, la spada, la fede e il fuoco. La  storia di  una fanciulla con un destino da Santa guerriera che conclude la sua vita con il sacrificio estremo. Un racconto  interamente al femminile, dove riemergono  le ombre  del passato in una pozione alchemica fatta di divino e di profano. La madre di tutte le storie che racchiude la sua enorme potenza evocativa in un solo nome: Giovanna.
Il volto della pulcelle d’Orleans è oggi quello di una bravissima Miriam Spera che, con la regia di Rosario Tronnolone, interpreta la protagonista del capolavoro della grande scrittrice torinese recentemente scomparsa Maria Luisa Spaziani, “Giovanna d’Arco – Racconto popolare in sei canti e ottavi e un epilogo” in endecasillabi non rimati.
La vicenda di Giovanna d’Arco è universalmente nota: su ispirazione dell’Arcangelo Michele, un’umile, giovane pastorella di un villaggio della Lorena si reca dal Delfino di Francia, ovvero l’erede al trono, chiedendogli di essere messa a capo delle truppe. In poco tempo sconfigge gli Inglesi usurpatori, fa incoronare Carlo, riprende la lotta, viene fatta prigioniera, processata, condannata e bruciata sul rogo. A partire dagli anni ’20 del secolo scorso, però, nonostante incoerenze cronologiche, si fa strada la tesi dissidente: ella non sarebbe stata una pastorella, bensì la figlia illegittima della regina di Francia Isabeau di Baviera. Candidata perfetta al ruolo della Pulzella, avrebbe salvato la Francia, sarebbe scampata al rogo, avrebbe sposato uno dei suoi luogotenenti e avrebbe vissuto nel castello di Jaulny. Una simile ipotesi, per quanto fantasiosa, incantò la mente fervida della poetessa Spaziani, che volle raccontare con i colori della leggenda, il mondo rurale, magico, militare, diplomatico, appassionato e ardentemente religioso della sua eroina, esplorando zone non note o addirittura respinte dalla storiografia ufficiale.
“Il testo si presta magnificamente ad una messa in “voce” e ancora di più in una cornice ricca di storia, di sacralità e di mistero come quella della cripta della chiesa del Gesù – spiega Miriam Spera protagonista dello spettacolo – ho amato fin da subito versi della Spaziani, il caldo racconto della ragazzina che diventò condottiera ci ricorda, proprio come Maria Luisa ha scritto, che  «forse un angelo parla a tutti, eppure in quel supremo istante pochi ascoltano». È una lettura dove la fantasia contamina la storia rendendo contemporaneo il personaggio di Giovanna d’Arco con i suoi dubbi e le sue forti convinzioni.  Un riverberarsi di emozioni che sciolgono la forza della narrativa storica e la potenza della rappresentazione architettonica in uno  spettacolo teatrale completo.”
Informazioni e prenotazioni:
+ 39 333 9284851
info@comeinunospecchio.it.

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