venerdì 5 febbraio 2016

“La storia d’amore di Ruggeri e Gallicella e la caduta di Risa” in scena a Reggio Calabria

Rolando riceve la spada dalle mani di Carlo Magno
“La storia d’amore di Ruggeri e Gallicella e la caduta di Risa” di scena all’Accademia del Tempo Libero di Reggio CalabriaSabato 6 febbraio 2016, alle ore 18,00, l’Auditorium Zanotti Bianco ospiterà la rappresentazione teatrale tratta da “La Chanson d’Aspremont”, poema epico del XV secolo. Il poema narra i nostri luoghi e le nostre storie e presenta un intreccio di vicende ruotanti attorno alle battaglie dei paladini in difesa del Sud Italia invaso dai saraceni e della “cristianità” dell’intera Europa contro le aggressioni degli “africanti”. Ma, sicuramente, tra gli episodi che possono suscitare maggiore interesse nel reggino, vi sono quelli relativi alla storia d’amore tra Ruggeri e Gallicella, la caduta della città di Risa (Reggio Calabria in epoca normanna) e la storia di Orlandino, consacrato cavaliere da suo zio Carlo Magno in Aspromonte. Il poema epico della gesta carolingia è annoverato tra le grandi opere della letteratura medievale; è considerato fondamentale nella genesi dell’“Orlando furioso” di Ludovico Ariosto e viene  attentamente approfondito come importante riferimento di studio in campo storico-letterario in tutte le Università europee.
Le ricerche storico-letterarie sono di Carmelina Sicari; l’adattamento e i testi in vernacolo di Domenico Pietropalo; gli adattamenti grafici e musicali di Maurizio Bascià; la regia teatrale di Antonia Rigo Festini.
Accademia del Tempo Libero – Reggio Calabria
Introduzione: “Il poema nella sua rilevanza storico-letteraria e nella sua rappresentazione teatrale”
Brani scelti letti dagli attori del Laboratorio teatrale “Raccolti ed indifferenziati”
Pietro Mafrici – Narratore
Giuseppe Dieni – Ruggeri
Marina Amedeo – Gallicella
Vincenzo Burzomati – Beltramo
Momenti musicali eseguiti e cantati dalla “Banda pilusa”
Aldo Festini – chitarra, ‘u capu banda
Maurizio Bascià – organetto
Vittorio Calabrò – tamburello
Giuseppe Coppola – piatti
Salvatore Marrari – mandolino
Domenico Pietropaolo – triangolo, ‘u cantastori

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