giovedì 26 maggio 2016

Frate Francesco...co li frati sei cunta lu Vangelo

Francesco Giullare di Dio. Con lui, che esortava i suoi fratelli ad essere felici in Dio e ilari, inizia il teatro cristiano, che accoglieva il patrimonio delle tradizioni popolari, utilizzandolo con fantasia sul piano della vita attiva. Una “follia” agli occhi del mondo, che il regista Paolo Todisco intende riproporre riportando gli attori, i pazzi in mezzo alla gente, ai giovani del sabato sera, che sono lì pensando a tutt’altro.
Francesco fu l’iniziatore di un rapporto aperto con il popolo di Dio fuori dalle chiese o nei grandi prati e, come annota il suo biografo, Tommaso da Celano “quando la dolcissima melodia dello spirito gli ferveva nel petto si manifestava all’esterno e la vena dell’ispirazione divina traboccava alla maniera giullaresca (…)”.
Da qui l’idea e il progetto della rappresentazione che si terrà sabato 28 maggio 2016 alle ore 21,00 in Piazza IV Novembre a Perugia davanti al sagrato della Cattedrale, presentata nella sala dedicata al poverello di Assisi all’interno del Vescovado, alla presenza del Vescovo ausiliario Mons. Giulietti, della dirigente dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia Carmen Leombruni e dello stesso regista. Presenti anche gli attori della rappresentazione Roberto Leocato (Francesco), Filippa Mareri e Salvatore Puntillo.
La rappresentazione prende il titolo da un manoscritto ritrovato nella biblioteca comunale di Perugia e si rifà al criterio di povertà di Francesco nei costumi, nell’assenza della scenografia tradizionale, nella scelta del sagrato della Cattedrale e di Piazza IV Novembre come  “teatro naturale” della rappresentazione stessa. Viene poi riproposta la formula cara al Santo di modulari della predicazione, rigorosamente ispirati alla contaminazione fra Lauda e volgare arcaico (umbro e reatino), ricostruito dal regista con rigorosa attenzione.
I momenti musicali – realizzati dal gruppo di musica medievale Micrologus - sono la voce del popolo così cara a Francesco, richiamo – nella rappresentazione - a quella società di poveri e derelitti vista dal basso.
Prosa, poesia e musica si mescolano, dunque, nel racconto della Sacra rappresentazione, proposta in prima a Perugia, tenendo conto del mondo sacro e poetico di Francesco, raccontato in una forma drammaturgica mai sperimentata prima, che intende portare quel mondo tra i giovani del sabato sera.

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