giovedì 21 dicembre 2017

Il Medioevo e gli uomini del Nord

Nuovo appuntamento, su Sky Arte HD, con Medioevo ‒ Luce dalle tenebre, la serie che regala al pubblico inediti punti di vista su un capitolo storico spesso non del tutto compreso nelle sue tante peculiarità. La storia, infatti, è propensa a identificare il periodo successivo alla caduta dell’Impero romano con un’epoca di oscurantismo e barbarie, in cui la civilizzazione parve abdicare alla violenza.
Il critico d’arte Waldemar Januszczak è in disaccordo con questi assunti e nell’arco della serie viaggerà in Europa, Africa e Asia per dimostrare, attraverso i preziosi manufatti custoditi in raccolte e collezioni, che il Medioevo non fu un periodo buio, ma un’epoca luminosa, complice l’emergere di nuovi input artistici e nuove idee.
Durante l’episodio in onda giovedì 21 dicembre 2017 alle ore 21,15, intitolato Gli uomini del nord, lo sguardo di Januszczak si sposterà sull’Europa settentrionale, ripercorrendo la storia dei popoli che lì affondarono le proprie radici. Se i carolingi si consideravano i successori dei romani, come dimostrato dalla loro arte, i vichinghi adornavano le loro imponenti navi con elaborate decorazioni. Infine, sulle isole britanniche, gli irlandesi e gli anglosassoni si distinsero per le incredibili doti artigiane e nel campo della gioielleria.

mercoledì 13 dicembre 2017

Con gli occhi degli ebrei italiani

Duemiladuecento anni di storia e cultura italiana, attraverso gli occhi dei suoi ebrei. In ventiquattro minuti. L’esperienza degli ebrei italiani in un volo d’uccello cronologico ed esperienziale. Un progetto in realtà complesso, scientificamente rigoroso, frutto di mesi di ricerche e consultazioni.
Lo show multimediale “Con gli occhi degli ebrei italiani”, che apre giovedì 14 dicembre 2017 insieme alla mostra inaugurale, è concepito per essere l’introduzione permanente al tema del Museo.
A cura di Giovanni Carrada (autore di Superquark, responsabile del soggetto e della sceneggiatura) e di Simonetta Della Seta (Direttore del MEIS), l’installazione è realizzata con la ricerca iconografica di Manuela Fugenzi, la regia di Raffaella Ottaviani e la colonna sonora di Paolo Modugno.
“Pochi sanno – premette Carrada – come gli ebrei italiani hanno vissuto e quale contributo hanno dato alle vicende del Paese. E adesso che il Museo apre, abbiamo pensato che un’attrazione intelligente, spettacolare e coinvolgente potesse cogliere due obiettivi: innanzitutto, incuriosire il pubblico, stimolandolo a capire che, oltre alla Shoah, ci sono tante dimensioni interessanti nell’ebraismo italiano. Inoltre, prefigurare il MEIS che verrà, fornendo un primo quadro degli argomenti che il percorso museale svilupperà gradualmente, in modo più ampio e organico”.
“Abbiamo voluto pensare prima di tutto al visitatore – afferma Della Seta –, cercando di orientarlo da subito ai complessi temi attorno ai quali apre e si svilupperà il Museo”. Sarebbe bello che uscisse almeno ponendosi le domande giuste”.
Risultato: un’installazione che indaga in tono divulgativo il ruolo dei pregiudizi, l’origine della discriminazione, il controverso legame con la Chiesa cattolica, i grandi spostamenti del popolo ebraico, il significato del ghetto, la partecipazione degli ebrei italiani a momenti cruciali della vita nazionale, le pagine di convivenza felice e quelle più drammatiche.

lunedì 11 dicembre 2017

KnightFall su History Channel

Knightfall, la produzione originale A+E Networks con Tom Cullen (Downton Abbey) e la Jeremy Renner che racconta il misterioso mondo dei Cavalieri Templari, arriva in anteprima esclusiva per l’Italia su History Channel (canale 407 di Sky) da mercoledì 13 dicembre 2017 alle 21.00. Una grande epopea televisiva che svela i grandi segreti protetti dai Templari e racconta la storia di fede, lealtà e fratellanza che li ha accompagnati sul campo di battaglia, fino agli eventi oscuri che portarono a quel maledetto venerdì 13 del 1307, in cui vennero arrestati e bruciati sul rogo a seguito di un ordine segreto divulgato dal Re di Francia.
Dieci episodi per entrare nel misterioso mondo dei Cavalieri Templari, ordine militare approvato dalla Chiesa Cattolica Romana nel 1129 e rimasto in attività per quasi due secoli. Ispirandosi alla vera storia della confraternita di monaci guerrieri, Knightfall prende le mosse dall’assedio di Acri del 1291, evento fondamentale che portò alla fine delle Crociate in Oriente con la conquista della città da parte dei Mamelucchi.
​Alcuni anni dopo, i templari si sono ritirati a Parigi, in un clima comunque ostile dove ebrei e cattolici hanno difficoltà a convivere serenamente e pacificamente. Il protagonista Landry (Tom Cullen, Downton Abbey), guerriero templare veterano che ha impegnato tutta la propria vita con dedizione all’ordine, viene nominato da Papa Bonifacio VIII nuovo  leader dei Cavalieri con una missione fondamentale: recuperare il leggendario Sacro Graal, la coppa con la quale Gesù, secondo la tradizione, celebrò l’ultima cena e in cui Giuseppe d’Arimatea raccolse il sangue di Cristo dopo la crocifissione.

venerdì 17 novembre 2017

Enrico IV al Franco parenti di Milano

Carlo Cecchi
Da venerdì 17 a domenica 26 novembre 2017 al Teatro Franco Parenti di Milano va in scena l'Enrico IV di Pirandello.
Grande attesa per l'originalità dell'interpretazione di Carlo Cecchi e della sua personale lettura di uno dei testi più rappresentati sulla scena italiana.
ENRICO IV è una pietra miliare del teatro pirandelliano e della sua intera poetica. L'opera porta in scena i grandi temi della maschera, dell'identità, della follia e del rapporto tra finzione e realtà.
Lo spettacolo narra la vicenda di un uomo, un nobile dei primi del Novecento, che da vent’anni vive chiuso in casa vestendo i panni dell’imperatore Enrico IV di Germania (vissuto nell’XI secolo), prima per vera pazzia, poi per simulazione ed infine per drammatica costrizione.
L'amarezza vibrante di questa tragedia porta a un risultato di limpida bellezza, a una catarsi vera e propria; forse in "Enrico IV" più che in altre tragedie, il pirandellismo vince i suoi schemi e attinge a una tensione interiore davvero universale.
Adattamento, interpretazione e regia di Carlo Cecchi.
con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Gigio Morra, Roberto Trifirò, Dario Iubatti, Federico Brugnone, Remo Stella, Chiara Mancuso, Matteo Lai, Davide Giordano
scene di Sergio Tramonti
costumi di Nanà Cecchi
assistente alla regia Dario Iubatti.

giovedì 16 novembre 2017

Spamalot e i cavalieri della tavola molto, molto, molto rotonda

Da venerdì 17 novembre 2017 a sabato 6 gennaio 2018 al Teatro Nuovo di Milano va in scena "Spamalot e i cavalieri della tavola molto, molto, molto rotonda".
Si tratta di una rivisitazione comica del mito della Tavola Rotonda: a interpretare il protagonista, Re Artù, c'è Elio, fresco di annuncio dello scioglimento delle sue Storie Tese. «La prima cosa da dire è che questo spettacolo fa molto ridere, non solo il pubblico ma anche noi» racconta. «Sappiamo di correre un rischio mettendo in scena questo spettacolo ma le anteprime sono andate benissimo. Adesso confidiamo nell'umorismo dei milanesi, gli stessi che hanno seguito con fedeltà gli Elii per tanti anni».
Lo spettacolo originale, scritto da Eric Idle (membro dello storico gruppo comico britannico), era ispirato a uno dei loro capolavori cinematografici, «Monty Python e il Sacro Graal» del 1975, ed è stato adattato da Rocco Tanica, tastierista degli Elio e le Storie Tese, per il nostro Paese. «Ho fatto la traduzione con Google» ha scherzato Tanica. «Se dicevano “yes” scrivevo “sì” e gli “ok” diventavano “va bene”, e così via».
Più seriamente, Tanica spiega poi: «Non mi sono posto il problema della traduzione dell'umorismo britannico, è un falso problema, le basi sono le stesse. In Italia siamo in grado di capire il cinismo e il “politicamente scorretto”». Il lavoro più difficile, semmai, è stato quello sulle canzoni: «La lingua inglese ha una brevità essenziale per riassumere i concetti: all'italiano, semplicemente, servono più sillabe».
Per rispettare il testo originale dei brani senza rimanere incastrato nelle possibili forzature della traduzione letterale, Tanica ha trovato un rimedio preciso: «Non ho mai tradotto riga per riga le canzoni, ma ho ragionato una strofa alla volta: quindi può essere che un concetto o una parola si “sposti” da una riga all'altra, ma restando comunque all'interno della stessa strofa».
A supporto del cast e delle canzoni c'è un'orchestra di 10 elementi diretta da Angelo Rasz: «Per una produzione del genere in Italia avere dieci musicisti è una cosa rara e un valore aggiunto» spiega. «Gli arrangiamenti sono esattamente gli stessi dello spettacolo originale e abbiamo cercato di restituire un sound in stile Broadway, grandioso e avvolgente. Ve ne accorgerete».

venerdì 3 novembre 2017

"Bosch. Il giardino dei sogni" in sala a Cagliari

L'arte arriva sul grande schermo con il film-evento "Bosch. Il giardino dei sogni", in programma solo martedì 7 e mercoledì 8 novembre 2017 a Cagliari, Quartucciu e Sestu (sale Uci, The Space e The Space Cinecity).
Uno straordinario lavoro dedicato alla figura di Hieronymus Bosch, artista capace più di ogni altro di fondere la cultura figurativa fantastica ed esotica del Medioevo e le nuove istanze del rinascimento fiammingo.
Diretto da José Luís López Linares, il film approfondisce la figura dell'artista a partire da uno dei dipinti più iconici al mondo, "Il giardino delle delizie terrene", quadro che con sapiente eleganza genera piacere e costernazione agli occhi dell'osservatore comune, ma contiene anche concetti più nascosti che un individuo acuto e impegnato in una ricerca interiore riconoscerà come simboli di più profondi livelli di significato, capaci di scavare nella coscienza, miscelando con maestria acrobatica mostruoso e macabro, fantastico e demoniaco.
Il documentario è arricchito dagli interventi di artisti, scrittori, filosofi, musicisti e scienziati sui significati personali, storici e artistici dell'opera, riproponendo così ai giorni nostri la "conversatio" che iniziò 500 anni fa presso la corte dei duchi di Nassau a Bruxelles, quando l'opera fu commissionata a Bosch.
Nel corso del film lasciano infatti la loro testimonianza su "Il Giardino delle Delizie Terrene" scrittori come Salman Rushdie, Orhan Pamuk, Cees Nooteboom, artisti come Miquel Barceló, musicisti come Ludovico Einaudi. E ancora drammaturgi, illustratori, neuroscienziati e ovviamente storici dell'arte come Pilar Silva (curatore della mostra "Bosch, l'esposizione cinquecentenaria" al Museo Nazionale del Prado) e Xavier Salomon (Peter Jay Chief Curator della Frick Collection di New York).
Ci sono ancora molti misteri che circondano il trittico delle delizie, ma allo stesso tempo alcuni elementi rimangono inequivocabili: colori brillanti, un'azione complessa, la fusione tra commedia e tragedia, e ancora un mix di intrigo, suspense, peccato, vita, morte e, forse, anche redenzione.
Il film è distribuito in esclusiva per l'Italia da Nexo Digital.

martedì 31 ottobre 2017

"Pellicole di storia" a Piacenza

Domenica 5 novembre 2017 alle 17.30 nella Sala degli Arazzi del Collegio Alberoni sarà proiettato "Pellicole di storia", tre percorsi della durata complessiva di 60 minuti nel passato di Piacenza alla scoperta delle sue leggende e dei suoi misteri. Il Cineclub G-Cattivelli e l'associazione Archistorica presentano questa loro importante iniziativa che guida alla riscoperta del nostro patrimonio culturale, testimonianze della nostra antica città che rimangono molto spesso nascoste e disperse tra i vicoli più inesplorati del centro storico, sottratte all’attenzione sia dei turisti sia di noi cittadini.
Il primo documentario “Gli antichi simboli della Piacenza esoterica”, sarà illustrato dall’ architetto Manrico Bissi in collaborazione con il Cristian Boiardi. Segue un percorso di cinque tappe (S. Savino, Duomo, S. Ilario, S. Matteo, epigrafe del “Forse che sì forse che no”), sulle tracce degli antichi codici esoterici raffigurati e mimetizzati nel repertorio scultoreo, musivo e pittorico della Piacenza medievale e rinascimentale. I temi affrontati dal percorso-documentario stimolano il pubblico ad una visione interpretativa e ragionata dei nostri monumenti cittadini, dai più famosi ai meno noti. Regia, riprese e montaggio: Silvano Tinelli, Gianluigi Ruzzenenti
Il secondo documentario “Invito a palazzo: le dimore della nobiltà”, sarà presentato dall’ Arch. Manrico Bissi con l’arch. Francesca Malvicini e la signora Luisa Tumolo. Il filmato segue un percorso di cinque stadi  (palazzo Scotti da Fombio, palazzo Chiappini, palazzo Roncovieri, palazzo Scotti da Sarmato, palazzo Anguissola di Grazzano), alla scoperta di alcuni dei più affascinanti edifici nobiliari di Piacenza. I temi affrontati dal percorso-documentario offrono un’attenta lettura architettonica degli edifici, ricostruendo inoltre le vicende sociali e familiari delle dinastie che hanno costruito e abitato queste eleganti residenze. regia, riprese e montaggio: Silvano Tinelli, Gianluigi Ruzzenenti.
Terzo e ultimo cortometraggio “Antichi canali e navigli di Piacenza”, con la direzione dell’architetto Manrico Bissi e dell’ingegnere Luigi Rizzi. Il documentario segue il percorso canale della Beverora, ex chiesa di S. Bernardo, mazzeria di S. Giorgio, molineria di S. Andrea, vecchia foce del Fodesta, sulle tracce dell’antico reticolo di canali, rivi urbani, fossati e navigli che attraversavano il centro di Piacenza fino alla loro copertura intorno alla metà dell’Ottocento. I temi affrontati dall’itinerario  offriranno un’originale chiave di lettura della Storia piacentina, rievocando le immagini (anche pittoriche e fotografiche) di una città ormai “perduta", strettamente legata all’acqua, sia a scopo produttivo e commerciale che difensivo. Regia, riprese e ontaggio: Silvano Tinelli, Gianluigi Ruzzenenti, Bruno Morsia; grafica di Luca Zaninoni.
Per il trailer del documentario clicca qui !
L'evento sarà GRATUITO e APERTO AL PUBBLICO, NON MANCATE!

mercoledì 25 ottobre 2017

"Il nome della rosa" al Franco Parenti di Milano

Il nome della rosa arriva al Teatro Franco Parenti di Milano da giovedì 2 a domenica 12 novembre 2017.
Tredici attori diretti da Leo Muscato danno vita a quaranta personaggi: un vero e proprio Colossal per la scena. Attesa e curiosità per la trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo, firmata da Stefano Massini, un omaggio a Umberto Eco nel primo anniversario della sua morte.
Scritta nel 1980, l’opera, a metà tra il gothic novel e il romanzo poliziesco, best seller della letteratura italiana, è stata tradotta in 47 lingue e classificata da Le monde tra i 100 libri più belli del XX secolo.
Quasi in contemporane con la messa in scena, Il nome della rosa si appresta a diventere anche una serie TV.
Il ruolo di Guglielmo da Baskerville, il monaco-detective interpretato da Sean Connery nel kolossal diretto da Jean-Jacques Annaud nell'86, è stato affidato a John Turturro mentre Rupert Everett sarà il suo antagonista, Bernardo Gui (F. Murray Abraham nel film). Adso da Melk, il novizio che nel film era interpretato da un giovane Christian Slater, nella serie tv avrà il volto del diciottenne attore tedesco Damien Hardung. Alla regia Giacomo Battiato, le riprese dovrebbero iniziare a gennaio negli studi di Cinecittà.

giovedì 28 settembre 2017

Medioevo da non credere

Mercoledì 28 settembre 2017 alle ore 21,06 su RAI Storia (Canale 54 del digitale terrestre) va in onda una puntata speciale di A.C./D.C. dal titolo intrigante "Medioevo da non credere" presentato ieri in anteprima al Festival del Medioevo di Gubbio.
È mai esistita la cintura di castità ?? e lo ius primae noctis ?? Alessandro Barbero demolisce falsità e luoghi comuni del Medioevo.

sabato 19 agosto 2017

Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni (FR)

Il Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni da venerdì 25 agosto a domenica 3 settembre 2017 torna ad abitare con 11 grandi appuntamenti i sagrati, le chiese, i palazzi e i vicoli della suggestiva città dei Papi.
Il Festival sarà dedicato al Premio Nobel Dario Fo, che verrà ricordato l’1 settembre con la messa in scena del suo successo planetario Mistero Buffo da parte del suo più fedele discepolo, Mario Pirovano. Non mancheranno nomi prestigiosi della scena teatrale nazionale, come Tullio Solenghi, che offrirà una personale e sorprendente interpretazione del Decameron boccaccesco (26 agosto), mentre Antonio Salines anch’egli per la prima volta al Festival, si confronterà con Otello di Shakespeare (2 settembre).
Viene dato spazio, proprio in virtù delle scelte tematiche segnalate, anche a spettacoli di immagine e visione come The Tempest (25 agosto), un progetto dell’Accademia Creativa, oltre che a figure paradigmatiche della storia medievale come Matilde di Canossacon Edoardo Siravo e Alessandra Fallucchi (31 agosto). Merita di essere promosso il progetto di Simone Ruggiero, giovane emergente della scena teatrale italiana, che da Il Pataffio di Luigi Malerba (27 agosto) trarrà una divertente versione teatrale. Kira Ialongo con il Teatro Azione di Roma interverranno con una innovativa lettura dell’Amleto, Just the Worst Time of the Year for a Revolution (30 agosto). La tragedia del principe di Danimarca verrà declinata anche in chiave comica con Amleto in salsa piccante di Aldo Nicolaj (29 agosto), con la compagnia La Bottega del Bernini. Chiusura “in bellezza” il 3 settembre con Festa Popolare - dai canti di pellegrinaggio ai Carmina Burana, uno straordinario e coinvolgente progetto musicale di Nando Citarella.
Per maggiori informazioni e programma completo clicca qui !

mercoledì 16 agosto 2017

Il Palio dell'Assunta di Siena su RAI 2

Fin dal 1200 si ha testimonianza di una corsa di cavalli a Siena, e documenti anteriori al XII secolo ricordano di un "Palio di San Bonifazio", ossia il santo titolare dell'antica Cattedrale, che prima della fondazione di quella attuale sorgeva in Castelvecchio. Proprio al sagrato del Duomo nuovo, in quel periodo fu posta l'insegna del Comune a segnare l'arrivo della corsa dei barberi. Quando Siena divenne una delle più ricche e colte città dell'Europa del Medioevo, il Palio fu l'evento ludico e il momento e conclusivo delle feste annuali in onore di Maria Vergine Assunta patrona di Siena e del suo Stato. Il momento culminante delle feste era la cerimonia dell'offerta dei ceri e dei censi in Cattedrale, rito insieme religioso e politico, atto di devozione alla Madonna dei senesi e di sudditanza ai reggitori del Comune di Siena.
Per il Palio dell'Assunta del 16 agosto 2017 queste sono le Contrade che correranno elencate in ordine di estrazione e, quindi, di ingresso in Piazza:
Chiocciola, Selva, Oca, Valdimontone, Torre, Istrice, Onda, Lupa, Aquila, Bruco.
Diretta su RAI 2 dalle ore 18,10.

mercoledì 9 agosto 2017

"Il sogno di Innocenzo III" a Anagni (FR)

Venerdì 11 agosto 2017 alle ore 21,00 in Piazza Dante a Anagni (FR) si tiene la Rievocazione Storica-Teatrale "Il sogno di Innocenzo III" organizzata dalla Contrada Trivio.
Lotario dei Conti di Segni nacque a Gavignano nel 1160. Nel 1189 venne nominato cardinale da suo zio Clemente III, poi, alla morte di Celestino III, salì al soglio pontificio con il nome di Innocenzo III, l’8 Gennaio 1198. quest’ultimo proclamava di essere “a metà strada tra Dio e l’Uomo, al di sotto di Dio ma al di sopra dell’Uomo”. fu convinto assertore della teocrazia, infatti, secondo la sua dottrina al Papa spettavano entrambi i poteri, spirituale e temporale. Progetto di tutto il pontificato di Innocenzo III era regolarizzare la Chiesa dal suo peccato e corruzione. Durante un viaggio a Roma San Francesco le sottopose la regola che intendeva applicare alla sua nascente comunità monastica. Narrano le cronache francescane che tutti i dubbi di Innocenzo III furono fugati da un sogno in cui il Papa vide la chiesa di San Giovanni in Laterano pericolante sostenuta solo dal Santo. Questo episodio è rappresentato nel ciclo di affreschi giotteschi della Basilica Superiore di Assisi. L’approvazione della regola francescana da parte di Innocenzo III fu pronunciata solo oralmente, senza che a questa seguisse un’ufficiale Bolla papale. L’approvazione ufficiale avvenne soltanto nel 1223 ad opera del successore di Innocenzo III. Il 16 Luglio 1216, a Perugia Innocenzo III morì di malaria. Rimangono di questo Papa molte opere come ad esempio un trattato latino sul “Disprezzo del mondo”, dei “Discorsi”, sei libri sui sacramenti e principalmente una copiosissima raccolta di Lettere.
Con la collaborazione di:
Innocenzo III: Claudio Saleppichi
San Francesco: Francesco Martorana
Santa Chiara: Ludovica Pofi
Sant’Agnese: Camilla Perciballi
Cardinale: Pino Martorana
Prelato: Marco Fazzini
Bambino: Gabriele Mastrosanti
E con la voce solista del Soprano Lorella Fabrizi

martedì 25 luglio 2017

"E a carolar cominciarono" La danza nel Medioevo

Sabato 29 luglio 2017 alle ore 21,30 al Castello di Montefiore Conca torna una serata dedicata alla Danza Antica con lo spettacolo dal titolo "E a carolar cominciarono"
Il progetto e le ricostruzioni coreografiche sono del M° Enrica Sabatini alla direzione del Gruppo di danza storica “Guglielmo Ebreo da Pesaro” (Associazione culturale Pesaro Art&Music) e A.D.A. Montefeltro (Associazione danze antiche Milano).
Amor cortese, riti magici, musiche e danze antiche in cui colto e popolare si intrecciano, saranno i protagonisti del programma presentato nella suggestione e nell’incanto dei metafisici spazi del castello che proprio nel Medioevo accolse come ospiti papi e imperatori.
L’evento fa parte della rassegna Panoramiche Visioni 2017 organizzato da Domino Coop. Soc.
A precedere lo spettacolo per chi volesse VISITA GUIDATA del castello e CENA ROMAGNOLA in terrazza dalle ore 19,30.
COSTO a partire da 8,00 euro
Info e prenotazioni
tel 0541 980179 / cell 334 2701232

domenica 23 luglio 2017

Enrico V al Globe Theatre di Roma

Enrico V di William Shakespeare
fino al 6 agosto 2017 al Globe Theatre di Roma
Adattamento e Regia di Daniele Pecci
Scene e costumi: Susanna Proietti
Musiche: Patrizio Maria D'Artista
Light Designer: Umile Vainieri
Direzione Tecnica: Stefano Cianfichi
Produzione: Politeama S.r.l.
Più che in ogni altro dramma storico, e tutto sommato al pari di molti dei più famosi testi shakespeariani che nel grande racconto della vicenda umana e del mondo finiscono per parlare del ‘palcoscenico’, Enrico V è forse il più emblematico. Questo è infatti, il testo celebrativo del Globe per antonomasia. In esso coesistono, prima di tutto, come nella migliore tradizione del dramma storico (vedi soprattutto le due parti dell’Enrico IV) elementi epici; nella narrazione esaltante e magniloquente  delle vicende della conquista della Francia da parte di un esiguo manipolo di fratelli, e dall’altra il racconto e il linguaggio cosiddetto ‘basso’ della commedia quasi farsesca, per i personaggi della combriccola di Falstaff, e addirittura elementi squisitamente eufuistici, come nel corteggiamento della bella Caterina di Francia nella parte finale del dramma, che ci ricorda i migliori momenti di ‘Molto rumore per nulla’ e soprattutto del magnifico ‘Pene d’amor perdute’. L’elemento nuovo e aggiuntivo però, in un’offerta già così ricca, è rappresentato dal personaggio del Coro, o meglio dall’uso che Shakespeare fa di quest’ultimo. Se da un lato ci accompagna nella narrazione spiegando o commentando le varie scene del dramma, con le parole più belle e più famose ‘Oh, possedere una musa di fuoco che si elevasse al più fulgido cielo dell’immaginazione…’, dall’altro esso ha una funzione quasi illustrativa, pedagogica, esplicativa del teatro e del suo senso più profondo. Una lezione, questa di Shakespeare, e in questo caso fortemente poetica, che si affianca senza nessuna tema di confronto alle grandi ‘lezioni teatrali’ che il Bardo ci ha trasmesso attraverso alcuni dei suoi personaggi più famosi, a cominciare da Amleto nella sua celeberrima ‘lezione agli attori’.
Enrico V è un testo poco rappresentato, nonostante solletichi l’appetito di molti i primi attori grazie all’innegabile fascino del suo protagonista. Personalmente ritengo che sia a causa dell’istintivo legame che questo testo ha col teatro Globe. Sappiamo bene infatti che Shakespeare pensò la quasi totalità delle sue opere per il Globe o per teatri pubblici che ne avevano grosso modo le stesse fattezze. Nell’Enrico V questo legame si fa esplicito con la famosa battuta del coro “…possiamo forse far entrare in questa ‘O’ di legno anche i soli elmi, che quel giorno, atterrirono l’aria di Azincourt?” al punto che Lawrence Olivier stesso ambientò emblematicamente l’inizio e la fine del suo film colossal proprio all’interno del Globe. Lo spettacolo vorrebbe avvalersi prima di tutto di una traduzione agile e scorrevole che io stesso sto curando, della presenza di un nutrito cast di attori, di costumi d’epoca, e qualche elemento scenico…il resto dovrà essere un’invenzione; così come il teatro semplice vuole.
Enrico V è un dramma storico di William Shakespeare composto tra il 1598 ed il 1599.
Il dramma prende spunto dalle vicende di Enrico V d'Inghilterra, re che si distinse per aver conquistato la Francia nel corso della battaglia di Azincourt (25 ottobre 1415).

venerdì 21 luglio 2017

Il Decamerone de I Teatranti

Reduce dai successi del premio nazionale di teatro popolare “il giogo” e del premio nazionale Berta di Sansepolcro, dove si è aggiudicata ben cinque premi (due per la regia, due per il miglior spettacolo e uno per il gradimento del pubblico), la compagnia grossetana, I Teatranti di Fabio Cicaloni, replica nella meravigliosa cornice medievale del Castello di Scarlino il suo Decamerone sabato 22 luglio 2017 alle 21,30.
Tratto dall’omonima opera di Giovanni Boccaccio, questo libero adattamento di Fabio Cicaloni per la regia dello stesso Cicaloni e Andrea Ferrari, racconta di una compagnia teatrale di girovaghi che si trova a Firenze nell’estate del 1630 a mettere in scena alcune novelle del Boccaccio. Il Decameronoffre loro la possibilità di riflettere sull’umanità rappresentata dall’autore, ma, al contempo, lo spunto per giocare sulle storie più piccanti, irriverenti e più spassose che la letteratura ci abbia mai regalato. Fra prove di scena, costumi improvvisati e allestimenti da teatro popolare e commedia dell’arte, i teatranti di oggi diventano i teatranti di allora, ma un colpo di scena rovinerà l’audace impresa.
Il Decamerone è la rappresentazione di tutta l’umanità con le sue astuzie, penose nefandezze e umane debolezze, un contenitore di canovacci strutturati per una compagnia da commedia dell’arte, ma anche una delle opere più vere e autentiche di tutta la nostra letteratura, in quanto carnale e brutale nel suo raccontare l’essere umano. E’ un’opera che ci ricorda di essere vivi e che ci invita a vivere in un momento storico come il nostro in cui tutto è difficile e duro, ma lo vuol fare anche muovendoci a ridere, e non certo per leggera frivolezza, quanto più per consapevole e studiata ironia che si fa vitale. Finché racconteremo storie e finché saremo lì ad ascoltarle come l’onesta brigata del Decamerone, allora saremo certi che ancora viviamo e che esiste sempre un motivo per guardare avanti e vivere fino in fondo la nostra esistenza. Un inno alla vita, dunque, quello che Boccaccio ci alita ancora a distanza di quasi sette secoli, per ricordarci che sta a noi chiuder fuori l’appestato mondo dei corrotti di carne e di spirito per ricreare un universo puro, fatto di semplicità bella e vera.
Ingresso libero.

giovedì 6 luglio 2017

Amalfi 839 a Massa Lubrense (NA)

La storia si svolge nell’anno 839 d.C., in pieno Medioevo. La città di Amalfi è stata conquistata dai feroci Longobardi, provenienti da Nord, guidati dal perfido Sicardo. Due giovani innamorati, Antonio e Giovanna, sono costretti a separarsi a causa della drammatica situazione. Dopo dieci lunghi anni di esilio, Antonio torna nella propria città natale. Divenuto ormai un esperto guerriero, il giovane ritrova Amalfi in preda alle scorribande dei Saraceni, spietati pirati mediorientali, e sotto il consolidato e violento dominio del sanguinario Sicardo e delle sue truppe. Dopo aver ritrovato gli amici d’infanzia Ottavio e Carlo, Antonio scopre che Giovanna, di cui è ancora innamorato, è stata promessa in sposa a Sicardo dal fratello della donna, il Cardinale Luigi. Tra mille peripezie e intrighi, Antonio dovrà cercare la strada per liberare il popolo dalla tirannia e ritrovare così anche l’amore di Giovanna.
Soddisfatta l’assessore al Turismo e Spettacolo Giovanna Staiano la quale oltre a precisarci che in occasione delle due rappresentazioni, che si terranno il 7 luglio in piazza Vescovado e il 3 agosto in piazza Sant’Agata, verranno chiuse al traffico entrambe le piazze per permettere al pubblico di godere dell’incredibile ricostruzione scenografica di luoghi magici, evidenzia come la storia può essere raccontata attraverso uno spettacolo originale coinvolgente e innovativo, cantato completamente dal vivo. Certamente è uno spettacolo assolutamente da non perdere.

lunedì 3 luglio 2017

Sant'Ambrogio e la sua basilica su Rai Storia

Non solo un monumento paleocristiano e medievale, ma anche un punto fondamentale della storia e della cultura milanese. Se ne parla su Rai Storia (Canale 54 del digitale terresrte) lunedì 3 luglio 2017 alle 21.10 per la serie di Rai Cultura “La croce e la spada”.
La Milano del periodo tardo-antico, capitale dell'Impero Romano, svolse un importantissimo ruolo politico e culturale, essendo la principale città europea e un baluardo contro le invasioni barbariche. In questo contesto s’inserì il giovane Ambrogio, che svolse con il mandato imperiale una determinante azione politica mirata a rafforzare le istituzioni.
Ambrogio era nato a Treviri, in Germania, da una nobile famiglia romana della Gens Aurelia. Quando suo padre, governatore delle Gallie e funzionario imperiale, morì, Ambrogio si recò a Roma con la sorella Marcellina e la madre. Proseguì gli studi per la carriera legale ottenendo molti successi come avvocato, finché l’imperatore Valentiniano lo nominò governatore, con residenza a Milano. Rimase in carica per quattro anni, dimostrando di essere al di sopra delle parti e dei partiti, con l’occhio rivolto al bene di tutta la popolazione. Un atteggiamento che gli valse non solo la stima, ma addirittura l’affetto sincero dei più poveri. Ambrogio assunse lo stesso atteggiamento quando fu nominato vescovo. Donò le sue ricchezze ai poveri e le sue terre alla Chiesa, tenendone per sé una piccola parte. Ogni giorno diceva la Messa per i suoi fedeli dedicandosi poi al loro servizio per ascoltarli, consigliarli e difenderli contro i soprusi dei ricchi. Tutti potevano parlargli, in qualsiasi momento. E proprio per i suoi fedeli Ambrogio lavorò, studiò, rischiò la vita, predicò, viaggiò e scrisse libri fino alla fine. Morì il 4 aprile, all’alba del Sabato Santo, quando correva l’anno 397.
Le sue spoglie riposano nella basilica milanese che porta il suo nome, accolte nella cripta che lui stesso volle costruire per ospitare i corpi di San Gervaso e San Protaso. La Basilica fu edificata tra il 379 e il 386 in una zona di sepoltura dei cristiani martirizzati. Per questo venne chiamata Basilica Martyrum. Da quando vi fu sepolto Sant'Ambrogio cambiò nome, assumendo quello attuale.

Un importante riferimento a Sant'Ambrogio è presente anche nel Duomo di Milano. L'ultima campata dell'edificio ospita infatti l'Altare di Sant'Ambrogio, con la pala secentesca del pittore urbinate Federico Barocci, che raffigura l'imperatore Teodosio inginocchiato di fronte a Sant'Ambrogio, con lo scettro e la corona deposti a terra. L'opera si riferisce alla penitenza che il vescovo di Milano impose all'imperatore per aver ordinato un massacro tra la popolazione di Tessalonica. L'episodio, frequentemente rappresentato, era inteso come metafora della subordinazione del potere imperiale a quello papale e conferma l'importanza che Ambrogio ha rivestito non solo al suo tempo ma anche durante i secoli successivi nella storia di Milano.

giovedì 29 giugno 2017

La città dolente al Borgo Medievale di Torino

Il Borgo Medievale di Torino come i cerchi dell’Inferno di Dante, ecco ciò che troveranno gli spettatori attraversando il ponte che fa da ingresso all'Inferno dei Fools !  Anime affannate, dilaniate dal fuoco, torturate nel ghiaccio, logorate dai venti subiscono la dannazione dinnanzi al pubblico.
Il visitatore sarà li, li vedrà, li sentirà, non potrà coprirsi gli occhi. I dannati lo toccheranno, lo fiuteranno, sanno che è vivo e lo invidiano, lo spingono ad andare oltre, verso Lucifero.
La città dolente porta il suo pubblico a varcare la soglia infernale degli abissi, ad avventurarsi pei Cerchi seguendo l’Anima Guida, nessuno deve perdersi, o potrebbe non uscirne più.
Un accompagnatore, come Virgilio per Dante, guiderà i presenti tra i lussuriosi, i traditori, i fraudolenti, in un viaggio notturno nei principali luoghi del Borgo Medievale, che fanno da cornice ai più appassionanti brani dell'Inferno della Divina Commedia in stile gotico.
Un’atmosfera rarefatta, soffusa e stregata, come solo la notte al Borgo Medievale riesce a creare.
"La città dolente" è uno spettacolo itinerante della durata di circa 50 minuti. Ogni replica partiranno 4 viaggi, per ogni viaggio sono consentiti massimo 50 visitatori. La prenotazione è obbligatoria. 
Quando? giovedì 29 e venerdì 30 giugno 2017, orari di inizio: 20:00, 21:00, 22:00, 23:00
Ingresso unico: 10€
Prenotazioni: info@fools.it indicando in oggetto: Luogo + Data + Orario
Per maggiori informazioni: 3451773790

martedì 27 giugno 2017

"Beato ma non troppo. I misteri del Bertrando" in scena a Udine

Teca del beato Bertrando nel Duomo di Udine
Sabato 1 luglio 2017 alla Corte di Palazzo Morpurgo di Udine va in scena "Beato ma non troppo. I misteri del Bertrando"
Racconto in chiave ironica della vita e delle gesta di Bertrando de Saint Genies (1258-1350), patriarca di Aquileia nonché personaggio influente nella vita sociale, economica e religiosa del Friuli. INGRESSO GRATUITO
Spettacoli ore 19.30 e ore 21.30.
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lunedì 26 giugno 2017

Alla Corte Medievale dell'antica Balarm

Un evento imperdibile, legato ad una campagna di sensibilizzazione e valorizzazione culturale, negli spazi della Chiesa di Santa Cristina La Vetere a Palermo: a proporlo è l’associazione Itinerari del Mediterraneo, che organizza, per giovedì 29 giugno 2017, la serata dal titolo “Alla corte medievale dell’antica Balarm: storie di Principi, Cavalieri e Santi sulla via dei pellegrini”, che si terrà a partire dalle 19:30.
L’evento, che ricade nel giorno della Festa dei Santi Pietro e Paolo, prenderà il via con un aperitivo di benvenuto che si terrà fino alle 20:00 presso il Cortile dei Pellegrini, seconda traversa a destra di via Matteo Bonello, dietro la Cattedrale, e proseguirà con la sfilata del Corteo Reale Normanno animato da suoni e danze.
Lo spettacolo, che si concluderà alle 21:30, prevede scene e rappresentazioni tematiche che si svolgeranno tra la scalinata della Chiesa di San Pietro e Paolo, la Loggia dell’Incoronazione e il cortile della Chiesa di Santa Cristina; l’animazione dell’evento è affidata all’Associazione Teatrale Tema di Monreale.
“L’iniziativa – spiega l’architetto Antonella Italia, presidente di ItiMed – costituisce l’occasione per presentare alla collettività la campagna “Gli affreschi di Santa Cristina: un gioiello da salvare a Palermo”, che inaugureremo a conclusione della serata, con l’obiettivo di raccogliere fondi per restaurare i preziosi affreschi dei Santi Pietro e Paolo, custoditi nella piccola Chiesa normanna intitolata alla Santa che arrivò dal mare, transitando sulle sponde del fiume Papireto, diventando così una delle quattro patrone venerate a Palermo”.
Una campagna alla quale ItiMed ha dato il via in occasione del decennale di impegno attivo a tutela del patrimonio culturale, all’insegna di una mission che annovera proprio la Chiesa di Santa Cristina La Vetere quale luogo simbolo di attenzione per la storia e la valorizzazione dei luoghi.
La raccolta di fondi, che mira al coinvolgimento del cittadino nel ruolo di “custode” dei beni culturali, vede tra i partner la Fondazione Salvare Palermo, Qanat Edizioni, le associazioni culturali Aesculapio e Siciliando, l’Accademia di Psicologia Applicata e l’ente di formazione professionale FAE; alla presentazione della campagna interverrà Emanuele Drago, autore del fortunato libro “Palermo in un romanzo”.
La serata si concluderà con l’assaggio di dolci tipici; previsto un contributo di 10 euro per gli adulti e 5 per i bambini, che sarà devoluto all’opera di restauro degli affreschi.
Il costo è inclusivo di degustazione, spettacolo e quota di donazione. Per informazioni sulle prenotazioni e sulle adesioni è possibile visionare il sito www.itimed.org, inviare una mail all’indirizzo info@itimed.org o contattare i numeri 348.3394617 -339.4871621.
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giovedì 15 giugno 2017

"Dante per tutti", Paradiso XXX - L'Empireo

Giovedì 22 giugno 2017 a Roma presso l'Associazione Culturale Febo dalle ore 19:30 alle ore 20:30 si terrà la "Lettura e commento di Paradiso XXX - L’Empireo".
L’ingresso di Dante e Beatrice nell’ultimo cielo dell’Empireo, il cielo dove risiede Dio, e la visione della “candida rosa” dei Beati, la più grande invenzione di Dante nella Commedia.
Uno dei canti più straordinari della Divina Commedia: siamo quasi alla fine del viaggio, finalmente nella Città di Dio.
Nata nel gennaio 2015, “Dante per tutti” è l’unica iniziativa dantesca settimanale e serale del centro di Roma: ogni giovedì sera, dalle ore 19:30, l’Associazione Culturale Febo (Vicolo delle Vacche 26 A, zona P.zza Navona) ospita la lettura e commento della Divina Commedia: un viaggio che ci porta a riscoprire il capolavoro della nostra letteratura, Canto dopo Canto e dall’Inferno fino al Paradiso.
Grazie all’atmosfera accogliente e all’approccio chiaro e discorsivo, gli incontri danteschi sono riusciti a coinvolgere un ampio pubblico alla fruizione del capolavoro dantesco, diventando così un punto di riferimento nel panorama culturale della Capitale e suscitando anche l’interesse di radio, televisione e giornali.
La durata dell’evento è di circa un’ora: ad una breve introduzione segue l’esegesi terzina per terzina. L’appuntamento termina con la declamazione per intero del Canto.
Per una maggiore comprensione, prima della lettura verranno distribuite ai partecipanti copie del Canto in esame.
La partecipazione è gratuita.
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lunedì 29 maggio 2017

La notte dell'inquisitore a Priero (CN)

La Compagnia del Birùn presenta sabato 3 giugno 2017 alle ore 21.45 nella Piazza Vittorio Emanuele II a Priero (CN) in occasione de 'La notte dell'inquisitore' lo spettacolo teatrale 'Di luce e d'ombra'.
Nel 2017 ricorre il cinquecentenario delle tesi di Martin Lutero. A controbatterle papa Leone X incaricò Silvestro Mazzolini, teologo e inquisitore piemontese.
In collaborazione con il Comune di Priero, delizioso borgo medievale che diede i natali al religioso, è nato uno spettacolo teatrale originale che, partendo da questo personaggio e dal suo contesto storico, propone una riflessione di più ampio respiro su cosa può succedere al singolo e alla collettività se si spengono il lume della ragione e la luce dell’empatia. Il buio del pregiudizio alimentato da ignoranza e meschinità si annida in ogni epoca, si mescola e si confonde nella vita di ogni essere umano e in ogni cultura. La continua ricerca della vera essenza delle cose, della loro ‘luce’ diventa fondamentale affinché fatto non fu l’uomo per viver come bruto.
Testo e regia Elide Giordanengo – scene e costumi Elide Giordanengo, Françoise Giorgis, Simone Massa, Manuel Spada – grafica Roberto Necco – musica Paolo Brizio – coreografie Gaia Martini, Rossella Roggia - luci e fonica aDogonTour  – sartoria Vilma Campana, Donatella Dutto – coordinamento Simona Grosso.
Ingresso a pagamento.
Lo spettacolo sarà preceduto alle 20.45 dalla presentazione del libro 'Le parole del papa' a cura dell'autore e storico Alessandro Barbero.
Lo spettacolo replicherà venerdì 16 giugno 2017 – ore 21.45 nel cortile Ambrosino a Peveragno (Confraternita in caso di maltempo) Ingresso gratuito.
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domenica 21 maggio 2017

INFERNO chiamata pubblica per la “Divina Commedia” di Dante Alighieri

Ravenna dal 25 maggio al 3 luglio 2017 alle ore 20,00 dalla Tomba di Dante al Teatro Rasi
INFERNO
chiamata pubblica per la “Divina Commedia” di Dante Alighieri
ideazione, direzione artistica e regia Marco Martinelli ed Ermanna Montanari in scena Ermanna Montanari, Marco Martinelli, Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Roberto Magnani, Gianni Plazzi, Massimiliano Rassu, Laura Redaelli, Alessandro Renda.
musiche Luigi Ceccarelli con gli allievi della Scuola di Musica Elettronica e gli allievi della Scuola di Percussione del Conservatorio Statale di Musica Ottorino Respighi-Latina e con la partecipazione degli allievi dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Giuseppe Verdi-Ravenna
spazio scenico Edoardo Sanchi con gli allievi del Biennio Specialistico di Scenografia per il teatro dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano costumi Paola Giorgi con Salvatore Averzano e gli allievi di Costume per lo spettacolo dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano.
regia del suono Marco Olivieri disegno luci Francesco Catacchio direzione tecnica Enrico Isola e Fagio.
produzione Ravenna Festival in coproduzione con Ravenna Teatro/Teatro delle Albe.
Inferno costituisce la prima parte del progetto La Divina Commedia: 2017-2021 di Marco Martinelli e Ermanna Montanari, commissionato da Ravenna Festival in coproduzione con Teatro Alighieri, Ravenna Teatro/Teatro delle Albe.
Inferno è uno spettacolo itinerante e a posti limitati che partirà dalla tomba di Dante arrivando al Teatro Rasi e attraversandolo in tutti i suoi spazi. La durata sarà di circa tre ore. Consigliamo agli spettatori di indossare abiti e scarpe comode, di portare una bottiglietta d’acqua e di segnalare se si hanno problemi di claustrofobia.

Marco Martinelli e Ermanna Montanari raccolgono la sfida di trasformare in teatro il capolavoro che ha dato origine alla lingua e alla letteratura italiana. La parola “teatron”, “visione”, la ritroviamo nella definizione che Dante stesso dà della sua opera, “mirabile visione”, mirabile teatro quindi, capace di accogliere nel suo campo visivo l’umanità nelle sue molteplici esperienze. La chiave con cui le Albe tradurranno il “trasumanar” dantesco è pensare l’opera nei termini della sacra rappresentazione medievale e del teatro rivoluzionario di massa di Majakovskij: tutta la città è un palcoscenico, tutti i cittadini sono chiamati a partecipare, a “farsi luogo”, a farsi comunità. Ezra Pound definisce Dante l’Everyman: è l’umanità intera che fa quel viaggio, difficile ma salvifico.
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